Net artista a tredici anni?


Mouchette: net artista a tredici anni? – Exibart.com,
Valentina Tanni
Si fa chiamare Mouchette, come la protagonista del film di Bresson del 1967, dice di avere quasi tredici anni e di vivere ad Amsterdam, ma dietro questa fantasiosa identità si nasconde di certo un artista maturo autore di un’opera di net.art tra le più affascinanti.

pubblicato mercoledì 13 settembre 2000
Chi sia davvero l’autore/autrice di Mouchette.org non si sa, ma la vera identità di un artista conta davvero poco quando l’opera coinvolge, suggestiona, cattura l’immaginazione.
L’home page mostra una piccola immagine della tredicenne protagonista del progetto su uno sfondo rosa. Accanto alla foto la presentazione: mi chiamo Mouchette, vivo ad Amsterdam, ho quasi tredici anni, sono un’artista, questo è il mio dominio. In basso una piccola mosca (“mouchette” in francese) ronza su una finestra bianca invitandoci ad entrare, ma si può anche decidere quale parte del sito esplorare usando il bottone “Browse me” o addirittura tentare l’entrata casuale seguendo l’opzione “Blind Jump” (salto nel buio). Qualunque sarà la vostra scelta, di certo verrete catapultati all’interno di Mouchette, del suo universo, della suo intimo, perfino del suo corpo.
In “Flesh&Blood” la piccola Mouchette presenta il suo volto in una visione ravvicinatissima, realizzata appoggiando il viso sullo scanner, mentre lecca il vostro schermo e vi invita ad accostarvi, a toccarla, a scoprire che sapore ha.
Mouchette
La vita pulsante (in carne e sangue appunto) è la protagonista assoluta del progetto, anche nella sezione “Dead Cat” in cui sarete incitati ad uccidere un gatto (ma subito dopo accusati) e in “Secret” in cui potrete addentrarvi nei link segreti del sito. Ma insieme alla vita serpeggia la morte, anch’essa presente in ogni angolo. In “Suicide Kit” l’utente è addirittura invitato a suggerire il miglior modo per suicidarsi a 13 anni (esilarante l’elenco dei suggerimenti dei visitatori).
Mouchette.org riesce a creare una presenza tangibile, che il visitatore sente e respira; un’atmosfera di estenuata sensualità mista ad un sentimento di morte che strega e affascina senza possibilità di fuga. Il progetto ha una veste giocosa e ironica, ma la sensazione che ci resta uscendone è uno strano disagio, un senso di disorientamento e di inspiegabile precarietà.
“Vivo dietro allo schermo del mio computer, che riflette il mio volto, ed è questo stesso volto che rappresento quando creo il mio sito web. Si dice che io sia un personaggio inventato e nessuno mi ha mai vista. Sono simile a Mouchette del film di Bresson a tal punto che non so più chi delle due si suiciderà prima di compiere 13 anni. Manipolo (con le mie mani) immagini digitali (con le mie dita).
Flesh Blood
Scrivo il MIO NOME sulle immagini che trovo nel Web, che è lo specchio della mia persona. Ognuna delle immagini in cui “Mouchette” viene inscritta diventa il mio autoritratto. Manipolo anche testi con il mio computer, compongo e ricompongo poesie. Non le capisco nemmeno io. Sono poesie che non hanno senso finchè non le leggiamo, meglio se ad alta voce.”

La protagonista del film di Bresson si suicida lasciandosi rotolare in uno stagno. Solo un tuffo nell’acqua, quasi un gioco, alla fine di un’esistenza che di giocoso non aveva nulla. La sensazione che ci da Mouchette.org è la stessa: solo un gioco, ma un gioco intriso di morte.

Valentina Tanni



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